venerdì 5 settembre 2014

Esordio stagionale, nuova panchina

La stagione 2013/14 alla guida dell'under 21 della F.C. Porto San Giorgio è andata malissimo dal punto di vista dei risultati, tanto da risultare la mia peggiore stagione in assoluto da quando faccio questo "mestiere". Non mi nascondo: parecchie cose non sono andate per il verso giusto, anche se riconosco che alcuni problemi sono piuttosto fisiologici per le squadre che giocano nei campionati nazionali. Non sto prendendo scuse e voglio sottolineare espressamente che non ce l'ho con nessuno perché il responsabile principale sono stato io e soltanto io. Purtroppo resta la delusione perché credo, anzi sono convinto, di aver avuto in mano un ottimo organico che avrebbe potuto fare molto di più. Detto questo, faccio un enorme in bocca al lupo alla mia ex squadra per una nuova e brillante stagione nei difficili campionati di serie B e di U21 nazionale.   

Come sempre, occorre ripartire. L'esperienza del campionato nazionale è qualcosa di importante che ti porti dietro e la possibilità di lavorare praticamente tutti i giorni con giocatori di categoria e con un mister assolutamente capace e competente come Marco Capretti deve essere un valore aggiunto da sfruttare quando decidi di scendere nuovamente nelle categorie più basse.

Riparto perciò dal "basso", precisamente dalla Polisportiva Umberto Mandolesi, società storica di Porto San Giorgio che lo scorso anno è incappata nella retrocessione dalla C2. Ho scelto questa società per diversi motivi:
- innanzi tutto è a pochi passi da casa, fattore per me decisivo dato che allenare deve essere principalmente un divertimento;
- ho la possibilità (o almeno spero) di costruire qualcosa: stipendi non se ne danno, c'è una squadra juniores con ottima tradizione e diversi ragazzi giovani da far crescere. Sta di fatto che abbiamo costruito la rosa con pochissimi superstiti della scorsa stagione e soprattutto abbiamo ringiovanito sensibilmente perché più della metà dei giocatori è nata tra il 1991 ed il 1996. Sinceramente non so cosa potremo combinare quest'anno, ma scommetto che già dalla prossima stagione saremo in grado di dare filo da torcere a tutti;
- la tradizione e la solidità della Mandolesi garantiscono sicuramente alcune certezze come ad esempio il rischio zero di fallimento societario, la disponibilità di un campo di proprietà, uno staff dirigenziale numeroso, esperto, presente e anche entusiasta;
- in ultimo c'è anche una gratificazione personale perché in passato ho affrontato la Mandolesi da avversario, talvolta in derby piuttosto accesi. Se un avversario di tante battaglie ti chiama a dirigere l'orchestra, significa che tutto sommato qualcosa di buono l'hai fatto...spero davvero sia così!

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