La stagione 2013/14 alla guida dell'under 21 della F.C. Porto San Giorgio
è andata malissimo dal punto di vista dei risultati, tanto da risultare
la mia peggiore stagione in assoluto da quando faccio questo
"mestiere". Non mi nascondo: parecchie cose non sono andate per il verso
giusto, anche se riconosco che alcuni problemi sono piuttosto
fisiologici per le squadre che giocano nei campionati nazionali. Non sto
prendendo scuse e voglio sottolineare espressamente che non ce l'ho con
nessuno perché il responsabile principale sono stato io e soltanto io.
Purtroppo resta la delusione perché credo, anzi sono convinto, di aver
avuto in mano un ottimo organico che avrebbe potuto fare molto di più. Detto
questo, faccio un enorme in bocca al lupo alla mia ex squadra per una
nuova e brillante stagione nei difficili campionati di serie B e di U21
nazionale.
Come
sempre, occorre ripartire. L'esperienza del campionato nazionale è
qualcosa di importante che ti porti dietro e la possibilità di lavorare
praticamente tutti i giorni con giocatori di categoria e con un mister
assolutamente capace e competente come Marco Capretti deve essere un valore aggiunto da sfruttare quando decidi di
scendere nuovamente nelle categorie più basse.
Riparto perciò dal "basso", precisamente dalla Polisportiva Umberto Mandolesi,
società storica di Porto San Giorgio che lo scorso anno è incappata
nella retrocessione dalla C2. Ho scelto questa società per diversi
motivi:
- innanzi tutto è a pochi passi da casa, fattore per me decisivo dato che allenare deve essere principalmente un divertimento;
-
ho la possibilità (o almeno spero) di costruire qualcosa: stipendi non
se ne danno, c'è una squadra juniores con ottima tradizione e diversi
ragazzi giovani da far crescere. Sta di fatto che abbiamo costruito la
rosa con pochissimi superstiti della scorsa stagione e soprattutto
abbiamo ringiovanito sensibilmente perché più della metà dei
giocatori è nata tra il 1991 ed il 1996. Sinceramente non so cosa
potremo combinare quest'anno, ma scommetto che già dalla prossima
stagione saremo in grado di dare filo da torcere a tutti;
- la tradizione e la solidità della Mandolesi
garantiscono sicuramente alcune certezze come ad esempio il rischio
zero di fallimento societario, la disponibilità di un campo di
proprietà, uno staff dirigenziale numeroso, esperto, presente e anche
entusiasta;
- in ultimo c'è anche una gratificazione personale perché in passato ho affrontato la Mandolesi
da avversario, talvolta in derby piuttosto accesi. Se un avversario di
tante battaglie ti chiama a dirigere l'orchestra, significa che tutto
sommato qualcosa di buono l'hai fatto...spero davvero sia così!
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